Memoriale 24 Agosto

24 agosto
EFFEMERIDI C.Ss.R = 1781. Pio VI separa i Redentoristi Napoletani da quelli Pontifici.

1781. Pio VI separa i Redentoristi Napoletani da quelli Pontifici.

Durante l’anno 1780, gli accusatori di S. Alfonso, i Padri Francesco De Paola e Isidoro Leggio, a forza di ripetere al Papa che i Napoletani erano in rivolta contro la Regola, avevano ottenuto contro essi il famoso decreto del 22 settembre che metteva S. Alfonso ed i Padri napoletani fuori dalla Congregazione.
Un anno dopo, il 24 agosto 1781, moltiplicando menzogne e sofismi, riuscirono a fare confermare questo fatale decreto. Disse allora il Papa: “Ci si attenga al decreto reso su questa questione e che in avvenire non si ammetta più nessuna supplica”.

S. Alfonso ed i suoi confratelli delle quattro case napoletane erano esclusi definitivamente dalla Congregazione! Pio VI credeva il nostro santo Fondatore veramente colpevole, e si lasciò persuadere così facilmente che, condannando il “Regolamento”, mostrava la sua ferma volontà di difendere i diritti della Chiesa contro le intrusioni del potere civile.
Dio voleva così, perché Alfonso bevesse fino a fondo il calice delle umiliazioni e dei dolori. Quando avrà subito il suo martirio con la più inalterabile pazienza, lo scisma, causa di questo martirio, cesserà come per incanto. La Congregazione, più fiorente che mai, estenderà i suoi rami in tutti i regni, e Pio VI, meglio informato, cancellerà solennemente da se stesso la sentenza di condanna che aveva emesso contro il servo di Dio.
P. BERTHE, Vita di S. Alfonso, II, 535 e 536.

W. Leiitch – Guache con scene popolari a Napoli S. Lucia.

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IN MEMORIAM   

P. Cyr-Côme Leroy. Tournai. 1886.
Il P. Cyr-Côme Leroy era nato a Lilla il 23 settembre 1812. Ordinato sacerdote, fu nominato vicario a Nomain, Nord, ed ebbe l’opportunità di assistere ad una missione predicata dai nostri Padri.
La sua vocazione fu decisa allora, ed egli rispose senza esitare alla chiamata di Dio. Aveva allora trentadue anni. Dotato di un’anima ardente e ardente di zelo, predicò con grande successo ritiri alle religiose e piccole missioni.
Animato di un vero spirito alfonsiano, dirigeva le missioni con un talento meraviglioso e formava alle tradizioni i giovani missionari. Amò sempre, e di un amore estremo, la Congregazione. Perciò le dedicò, non solo la sua vita, ma anche il suo patrimonio.
Religioso esemplare, uomo di buon consiglio, accoglieva tutti i suoi confratelli con grande bontà, e si mostrava sempre pronto a far loro dei favori.
Molto preoccupato per il grande affare della sua salvezza, volle fare della sua vita una preparazione continua alla morte; per non avere a subire un lungo purgatorio, amava guadagnare numerose indulgenze.
Nel 1854, diventò uno dei fondatori della casa di Châteauroux, ed egli rese allora alla Congregazione dei preziosi servizi grazie alle sue attitudini per l’architettura e le arti religiose. Nel mese di agosto 1886 si recò da Lille, sua residenza del momento, a Tournai, per fare il suo annuale ritiro sotto la direzione del venerato P. Huchant, ed egli morì improvvisamente il decimo giorno del ritiro, la sera, dopo avere pregato la Via Crucis.
Entrando in convento, aveva detto al Fratello portinaio: “Sapete: è il mio ultimo ritiro”.  – “Non satis recordabitur dierum vitae suae, eo quod Deus occupet deliciis corno ejus.” Eccle. 5-19.
Professione: 25 marzo 1844.
Ordinazione sacerdotale: 9 giugno 1838.

Tournai, Belgio. Chiesa e Casa redentorista nel 1930 – Qui morì il P. Cyr-Côme Leroy.

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Fr. Dieudonné, Clément Serdobel. Crécy-au-Mont (Aisne), 1919.
Novizio, ucciso alla guerra del 1914.

Nato ad Ochtezeele, Nord, il 30 maggio 1887, Clément entrò nella Congregazione come Fratello coadiutore all’età di diciassette anni.
Mobilitato fin dall’inizio della guerra del 1914, ricevette la sua prima ferita nel 1915. Evacuato, e poi richiamato, fu mandato alle trincee. Ferito un seconda volta, si rimise ancora, tornò di nuovo alle trincee. Un proiettile lo freddò in un assalto nei dintorni di Crécy-au-monte (Aisne).
Fu decorato della croce di guerra con palma, e citato all’ordine dell’esercito. Ripeteva senza tregua: “Che la volontà di Dio sia fatta, sono pronto a tutto”.  – Questa è la parola che riassume mirabilmente l’abnegazione di questo giovane religioso ed il valore di questo piccolo soldato. – Qui facit haec, non movebitur in aeternum –

Crécy-au-Mont (Francia) – Cimitero di guerra: una di queste croci è dedicata al giovane novizio redentorista Fr. Dieudonné (Clément Serdobel). (foto da internet).

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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE
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