Lettera n. 77. A Pasqualina Brancatisano, Santa Cristina 1845
77. Alla Nobildonna Pasqualina Brancatisano, Santa Cristina[1].
Direzione spirituale: amore alla croce. Miracoli di fratello Gerardo (Maiella)
Tropea, 28 agosto 1845
Jesus, Maria, Joseph, Sanctus Alphonsus
Figlia in Gesù Cristo
Resto inteso dei miracoli che ha fatto Iddio per li meriti del nostro Fratello Gerardo[2], e voi ricorrete sempre a Lui, come pure leggo nella coscienza la Croce che vi ha data Gesù Cristo, amatela, abbracciatela, e non importa, che non potete fare orazione, poiché basta un atto di uniformità alla Volontà di Dio nei patimenti[3], e supplisce ad un’ora di adorazione: e questo anche basta per apparecchio alla Comunione.
Non dubitate delle mie preghiere più volte al giorno, benché di un miserabile. Dite l’istesso a vostra cognata[4], ed a Suor Candida[5] che non mi ricordo se ci risposi.
Gesù, e Maria vi benedicano.
Umilissimo Servitore
Vito Michele Di Netta
del SS. Redentore
Indirizzo – (timbro di Monteleone):
All’Illustrissima Signora
La Signora Donna Pasqualina Brancatisano
Cose di Coscienza
Palmi per Santa Cristina
[1] Lettera autografa che si trova presso la Postulazione Generale Redentorista in Roma, Via Merulana.
[2] Cf. lettera 68 del 16/4/1845.
[3] Oltre alle ordinarie infermità, la Brancatisano una volta patì una sofferenza extra. Il sacerdote testimone ai Processi Don Alfonso Spadaro: (fogli 155+ 383) racconta: “L’avvocato Brancatisano Francesco mi raccontò che una sua zia fu morsa da un gatto idrofobo. Il medico, certo Don Nunzio Lacava, defunto, vi scorgeva già i sintomi dell’idrofobia, e disperava della guarigione. Fu chiamato il Servo di Dio, allora in missione al mio paese, e dopo avere rimproverata l’inferma della poca accortezza adibita, toccò appena la ferita, e l’ammalata divenne sana perfettamente. Questa morì poi vecchiona, e di altra infermità”.
[4] Non si sa chi fosse.
[5] Idem.
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