27 luglio
EFFEMERIDI C.Ss.R = 1752. Lettera Circolare di sant’ Alfonso ai membri della Congregazione.
1752. Lettera Circolare di sant’ Alfonso ai membri della Congregazione.
Vivere da santo o lasciare l’Istituto.
L’occasione di questa circolare del 27 luglio ebbe questa circostanza. Il Padre Bernardo Tortora, nativo di Nocera, Dottore in teologia, eccellente predicatore, apparteneva alla casa di Ciorani. Avendo un giorno ricevuto un giusto ma severo rimprovero dal suo superiore, fu tentato dallo spirito di orgoglio.
In un momento di irritazione, si recò a Nocera senza comunicare a nessuno la tentazione che lo assillava. Il suo obiettivo era di andare a Pagani per giustificarsi col Rettore Maggiore, ma lungo la strada, aprì gli occhi e comprese che ciò era contro la regola. Non osando comparire dinanzi S. Alfonso, invece di dirigersi al convento, si recò in famiglia, da dove cercò la dispensa dai voti.
L’infedeltà del soggetto, professo da sei anni, offrì a S. Alfonso l’opportunità di ricordare l’ideale che tutti dovevano avere davanti agli occhi.
«Miei cari Padri e Fratelli in Cristo, prego Dio di allontanare rapidamente dalla congregazione i superbi che non possono o non vogliono sopportare alcuna ammonizione o disprezzo, non dico solo dai superiori, ma anche dai loro pari o loro inferiori. Prego Dio di allontanare me per primo, se mai quello spirito di orgoglio si annidasse in me… Ecco il P. Tortora, quel maledetto spirito lo ha appena messo fuori dalle nostre file, e ringrazio Gesù Cristo, perché questi soggetti sono la rovina dell’Istituto e allontanano le benedizioni di Dio.
Chi non vuole essere come la terra calpestata da tutti, o lavorare per diventarlo, piuttosto se ne vada prima!
Anche se rimangono solo due o tre soggetti, ma veramente umili e mortificati, questi onoreranno Dio più di mille altri che su questo punto sarebbero imperfetti.
E che siamo venuti a fare nella Congregazione, se non sopportiamo nemmeno un piccolo biasimo per amore di Gesù Cristo? Con che faccia predichiamo l’umiltà alla gente, quando siamo testimoni di un tale orrore nelle umiliazioni?…» ecc…
P. DUMORTIER. Lettres de S. Alphonse 1, 238.
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1775. Ritorno di S. Alfonso a Nocera dei Pagani.
Dopo tredici anni di episcopato, il 27 luglio 1775, S. Alfonso lasciò il Palazzo Episcopale tra le lacrime di tutta la gente per ritornare nella sua amata Casa di Nocera di Pagani.
Felice di essere tornato nella sua cella, chiese ad uno dei suoi familiari di portargli alcuni brani musicali da lui composti: la Salve Regina, e il Duetto. Dopo che li ebbe in mano disse: «Ora che non sono più vescovo, mi è concesso prendere un po’ di svago». Andò al clavicembalo, che non aveva più suonato dalla sua elezione all’episcopato… ma la sua testa curva sulla tastiera gli impediva di suonare … «Comporrò un bel Libera per il mio funerale – disse – che si svolgerà fra pochi giorni».
Povero santo vecchio! Dodici anni ancora lo separavano dalla morte, e questi dodici anni saranno di grande dolore e terribili tempeste.
P. BERTHE. Vita di S. Alfonso, II, 381.
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IN MEMORIAM
P. Francisco Calvo Vaquero. Astorga, 1898.
Francisco Vaquero Calvo nacque il 5 maggio, 1873 a Muga de Alba, diocesi di Zamora. Studiò nell’aspirantato.
Sin dallo studentato fu preso da un pensiero che lo guiderà per tutta la vita e dirigerà tutte le sue azioni: diffondere il regno di Gesù Cristo in tutto l’universo per mezzo della Congregazione che amava appassionatamente.
Ma Dio tenne non conto delle sue buone intenzioni. Il caro Padre morì quattro mesi dopo essere diventato sacerdote.
E’ stato un religioso di una dolcezza e purezza angelica, molto pio, obbediente, estremamente cordiale e ben dotato. – «Modicum laboravi … inveni mihi multam Requiem»· Eccli. 51-35.
Professione: 8 settembre 1892.
Ordinazione sacerdotale: 5 marzo 1898
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Pensiero e testimonianza sulla virtù del mese nelle SPIGOLATURE |