Lettera a Celestino Maria Berruti_2

Lettera n. 51. Al Rettore Maggiore P. Don Giov. Camillo Ripoli, Pagani o Napoli. 1840

51. Al Rettore Maggiore P. Don Giov. Camillo Ripoli[1], Pagani o Napoli[2].
Relazione della Visita fatta nel Collegio di S. Antonio in Corigliano[3] – (Copia)[4]

Corigliano 31 ottobre 1840[5]
Jesus, Maria, Joseph, Sanctus Alphonsus

Essendomi quà portato per obbedire agli ordini del P. R. Maggiore Don Giov. Camillo Ripoli[6], al solito degli altri Visitatori ho osservata la nostra Chiesa e quanto mai si dovea, ho visitato tutto il Collegio, le stanze, le officine[7], e finalmente dopo aver udito quasi tutti i Soggetti replicate volte, mi sono occupato a prendere i conti di tre Rettori[8], che in cinque anni hanno per la loro parte amministrata questa Casa.

In breve dico, che il P. Rettore Don Raffaele Tocco[9] con esattezza nei suoi calcoli per l’ultimo suo anno ha esatti

in Contante

1243:20

Generi venduti

0398:95

Limosine di Messe

0653:62

Fatiche de Padri

0155:25

Obblazioni

0060:85

Fratelli ammessi

0070:00

2581:87

Il suo Esito netto di errori incluso ancora quello della visita passata 9:45 ½ in tutto

2417:42

resta in cassa, a consegna del

Rettore Saggese[10]

164:45

Il Successore di P. Saggese in due anni poi l’Introito suo, come l’Esito hanno varj errori di calcoli, e di partite non cacciate nel margine abbenché annotate, chi più chi meno.

Finalmene dopo varie fatiche ho acclarato che l’Introito è sostenuto

dal Contante

1897:80

da Generi venduti

3672:66

dall’elemosine di Messe

0642:00

dal lucro dei Padri

0257:80

e dall’Obblazioni

0022:00

l’Estratto da varj errori

0046:38

6538:64

L’Esito poi parimenti depurato da varj errori

6455:66

==82:98

Resta il debito a questa Casa di 82:98, quale non può giustificarsi, perché assente, ed anche perché ha potuto confondersi nel registrare nell’ultimo mese proprio di sua partenza, lo spesato di circa un anno del pomposo Barraccato e tante altre partite non registrate ne mesi respettivi, ed attrassate, che notava in cartuscelle volanti.

Non così l’attuale Rettore P. Don Gaetano Maria Pace[11], che non ostante le tante facende della sontuosissima festa del nostro Santo, e l’applicazione a tanti travagliatosi e per perfezionare la Baracca[12] ed il Collegio, e per riparare i varj danni fatti alla Campagna, con esattezza ha registrato gli Esiti, e gli Introiti.

Infatti dacché partì il ridetto Monsignor Saggese ha introitato

 

per Contanti

2544:49½

per Generi

2290:58½

per Messe

0708:59

Fatiche de Padri

0085:40

da Obblazioni

0094:19

da Esercizianti

0018:00

F(ratelli ammessi

0009:00

Liberanza del Re (Deo Gratias) pei terremoti

0300:00

Messe dimenticate partita resa in febraio

0033:00

6083:26

Vi si aggiunge il prec.Introito superante in Ds

82:98

Totale dell’Introito è Ds

6166:24

Ma per le tante spese ha esitato, dietro l’imprestito che ha ricevuto da depositi

e persone di fuori

7658:13

La casa dunque è in debito di Ds 1574:87, che spera toglierlo porzione in quest’anno, e porzione alla raccolta dell’anno venturo, se vuole Iddio.

Bilancio

L’Esito in Ds            7658:13

L’Introito in Ds                  6166:24

L’esito supera di Ds -1491:89 e non già Ds 1574:87

Nel ridurre a perfezione il guasto del Baraccato, ed abbellire il Collegio intiero con biancheggiatura, pittura semplice, e particolarmente gli angoli dei Corridoj fatti con stucco marmoreo, per cui è il più bello tra nostri, se ne anderà molta spesa senza essere stata cifrata dai Consultori non ho potuto non approvarla e confirmarla.

Nella Chiesa poi non ha fatto gran male il terremoto, ma picciole lesioni, le quali con pochissima spesa si possono togliere.

Finalmente ho visitato le officine, ove regna da pertutto l’abbondanza, eccetto la sartorio, come pure nell’entrare nelle stanze non ci ho trovato cosa contro la povertà, o che ispirasse vanità. E perché nell’udire replicate volte tutti, a ciascheduno in particolare non ho rilevato cosa, che meritasse la mia censura, mentre il Superiore è tutto condiscendente, ed attento a non far mancar cosa veruna ai Sudditi, e questi tutti rispettosi verso di lui, ed applicati alle opere del nostro Ministero.

La Porteria ben custodita, e ben chiusa quella, che serve d’ingresso al Corridojo de Padri, i quali sono vigilanti a non prendere amicizia cogli Esteri, cagione di dissipamento. Ho veduto infine regnarvi la perfetta osservanza, in specialtà per ciò che dall’attuale P. R. Maggiore è stato decretato in S. Visita: e se vi è stato qualche bisogno di avvisare fraternamente in segreto, ed in pubblico non ho mancato di farlo; pieno quindi di edificazione per la bella condotta di questa Comunità, mi raccomando alle sue orazioni, non lascierò far l’istesso io miserabile.

Corigliano 31 ottonre 1840

Vito Michele Di Netta del SS. Redentore
Visitatore Deputato


[1] Ripoli Giancamillo, figlio di Giuseppe (medico) e Mastroserio Agata, nato il 9 ottobre 1780 a Corato (BA). Ordinato sacerdote il 31 marzo 1804 fu in Calabria a lungo, per 27 anni. Fu eletto Rettore Maggiore il 29 maggio 1832; quindi il 14 aprile 1849, essendo gravemente infermo, ebbe come Vicario con diritto di successione il P. Vincenzo Trapanese. Morì il 16 febbraio 1850 a Pagani. Il 2 gennaio 1837 era stato nominato vescovo di Potenza, ma rinunziò per ben cinque volte. La rinunzia fu accettata dal Re, il 13 maggio 1837.

[2] Lettera autografa che si trova presso la Postulazione Generale Redentorista in Roma, Via Merulana.

[3] Città in provincia di Cosenza e nell’Archidiocesi di Rossano. Nella chiesa e convento, affidati ai Redentoristi nel 1820 in seguito ad una missione ivi predicata, vi erano stati i Frati Conventuali fino alla soppressione napoleonica del 1806. La bella Chiesa dedicata a S. Antonio di Padova, passata ai Redentoristi, fu restaurata con magnificenza. Con la soppressione, 11 luglio 1866, finì la presenza redentorista a Corigliano.

[4] La lettera porta la qualifica di “copia”: è una seconda copia autografa.

[5] Formato originale della data: 31 8bre 1840.

[6] Di solito il Rettore Maggiore insieme al suo Consiglio sceglieva il Visitatore delle Case di una regione o di si singole Case.

[7] I vari laboratori domestici (cucina, sartoria…)

[8] I Padri Tocco, Saggese e quello attuale Pace.

[9] Di Tocco Ettore Raffaele figlio di Giovanni Battista e di Tocco Orsola, nato il 3 ottobre 1797 a Tropea; ordinato sacerdote il 26 settembre 1824 svolse intensa attività missionaria. Fu Consultore Generale dal 1855 al 1869 (col Rettore Maggiore Berruti). Morì il 6 dicembre 1876 a Tropea.

[10] Saggese Giosuè, figlio di Francesco e di Testa Anna Pasquale, nato il 15 maggio 1800 ad Ottaviano (NA); ordinato sacerdote il 15 giugno 1823 a Cariati (CS), restò a lungo in Calabria. Divenne Arcivescovo di Chieti nel 1838. Morì il 24 aprile 1852 a Chieti.

[11] Pace Gaetano, di Saverio e di Cirillo Vittoria, nato il 16 febbraio 1799 a Catanzaro; ordinato sacerdote il 1 giugno 1822; fu anche nominato Rettore di Tropea per il triennio 1836-39. Fu espulso il 23 maggio 1849 perché, essendo stato allontanato da Corigliano, vi ritornò contro l’obbedienza avuta dal Rettore Maggiore.

[12] Il 25 aprile 1836 vi era stato un terremoto che arrecò danni gravi al convento e lievi alla chiesa.

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         Con cuore integro e fedele
     LETTERE DEL Ven. P. DI NETTA
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Lettera n. 51
Legge: Donato Mantoan
 NON DISPONIBILE

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P. Vito Michele Di Netta