Lettera ad Anna Filippa Grillo

Lettera n.19 – Alla Signora Anna Filippa Grillo, Oppido – 1824

19. Alla Signora Anna Filippa[1] Grillo[2], Oppido[3].
Direzione spirituale: consigli per lei e per il marito. 

Tropea 13 ottobre 1824

Veneratissima Signora Donna Anna Filippa 

Le afflizioni della vostra famiglia, vi assicuro, che sono nostre; ma che si deve fare? La sola volontà di Dio deve fare il nostro appoggio, e che quieta le nostre afflizioni.

Noi intanto non lasciamo di pregare pel vostro Sposo[4]. Acciò s’è espediente di salute corporale per l’anima sua, ce la concedesse il Signor e, per li meriti della Madonna, e del nostro Beato[5], ma se nò dovete persuadervi, cara Donna Anna, che non siete la prima ad essere vedova.La Santa Chiesa pochi esempi di sante maritate ci presenta, ma la maggior parte sono state vedove, a quali Gesù Cristo promette più merito, e più gloria. 

Pensate, vi prego, di far adempire a vostro marito a tutti i doveri Cristiani, particolarmente se ha qualche obbligazione e di restituzione, e poi mettetevi nella pace del Signore, facendo la sua volontà. Tutto questo ve lo confido nel più stretto segreto giacché intesi essere qualche diceria per alcuni contratti illeciti, che fece Don Saverio negl’anni passati.[6] La confidenza che ho con voi, mi anima di questa maniera ad avvisarvi. 

Io aspetto il nuovo Rettore[7], e per grazia di Gesù Cristo e della Madonna stò bene con tutti della Comunità che tutti vi riossequiamo; e dopo d’aver dato al mio Don Saverio, e a tutti i vostri Figli un caro abbraccio, passo a benedirvi in nome di Gesù, e di Maria. 

Umilissimo Servo ed Amico
Vito Michele Di Netta
del SS. Redentore



[1] Donna Anna Filippa, moglie di Don Francesco Saverio e nonna del futuro P. Filippo Grillo (1837-1912), noto missionario gesuita in Cina per un buon cinquantennio, sulla cui vocazione avrà facilmente influito l’amicizia il P. Di Netta.

[2] Nobile famiglia di Oppido (Mamertina, dal 1864), che contò tra i cui membri diversi sindaci della città in periodi diversi.

[3] Lettera pubblicata da Rocco Liberti in “Il Venerabile P. Vito Michele Di Netta nei suoi rapporti con la diocesi di Oppido“ in Calabria Letteraria, XXXIV (1986), nn. 1-3, p. 44.

[4] È Don Francesco Saverio, già sindaco della città nel 1811 e in altri periodi.

[5] Beato Alfonso de Liguori: sarà canonizzato nel 1839.

[6] Davvero ammirabile la dirittura morale del P. Di Netta, il quale, pur stando vicino alle sofferenza, non si tira indietro a richiamare al dovere cristiano. E circa il suo figlio, Canonico Giuseppe, P. Di Netta reclamava: “Egli è un cero che deve ardere per la chiesa e non per la vostra Casa”. (cf. Processi, fol. 141).

[7] Si tratta del P. Vincenzo Maria Fusco (1785-1842) di Bomerano di Agerola (NA), che come Rettore successe al P. Di Netta.

 

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       Con cuore integro e fedele
      LETTERE DEL Ven. P. DI NETTA
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Lettera n. 19
legge: Donato Mantoan
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