Il giornale del vescovo Alfonso

Il cammino del vescovo Alfonso Maria de Liguori: 1762-1775.
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Il giornale del vescovo Alfonso

 Il giornale letto da sant’Alfonso

Nel `700 Napoli come Venezia e come Firenze aveva il suo bravo Giornale, in cui si ripercoteva in compendio la vita del Regno di qua e di là del Faro e delle principali:capitali europee.
Intitolato semplicemente Avvisi dell’anno usciva ogni sette giorni in minuscolo formato presso l’impressore di Sua Maestà, con privilegio. Era un utile bollettino d’informazioni senza articoloni politici e senza illustrazioni sboccate. Sant’Alfonso come ciascun buon intellettuale napoletano vi era abbonato, non temendo che la cronaca spicciola lo distraesse dalle severe mansioni.
Sollecito del bene delle anime teneva conto del modesto settimanale, che a quell’epoca costituiva una rarità considerevole; l’aspettava con una certa ansia in quell’angolo umido del Sannio e l’accoglieva come un corriere che veniva a riferirgli quanto accadeva nel mondo.
Naturalmente i fattacci non erano portati alla ribalta né si dava importanza ai pettegolezzi, che oggi insudiciano tonnellate di carta alimentando tendenze morbose. L’episcopio non è un romitaggio senza finestre, né il vescovo è un personaggio estraneo al movimento degli uomini e delle idee: spesso anzi ne è il centro.
Nel caso è sufficiente dimostrare l’amore di sant’Alfonso per la stampa periodica: forse è tra i pochissimi Dottori della Chiesa, se non addirittura l’unico, che l’abbia incoraggiata con il suo proprio esempio leggendola. Ed in diverse occasioni se ne servì come di una agenzia pubblicitaria per propagare i suoi libri.
Gli esemplari degli Avvisi dell’anno sono ormai diventati irreperibili; non si trova una sola collezione completa neppure a Napoli nella Biblioteca nazionale e nell’Archivio di storia patria al Maschio Angioino. La perdita è grave senza dubbio per una esatta valutazione dei prodromi del giornalismo italiano.
Gli Avvisi oltre lo schematico diorama fornivano segnalazione bibliografiche interessanti: vi si riscontravano annunziate con rapide recensioni le opere del Muratori, del p. Natale d’Alessandro, del canonico Sparano, del mariologo gesuita p. Francesco Pepe, di Saverio Mattei, traduttore dei Salmi dall’ebraico in versi italiani, ecc.
Sant’Alfonso ottenne varie inserzioni durante il periodo episcopale, di cui diamo un saggio, che per gli studiosi è una primizia.

  • “È uscita alla luce una Lettera, che serve di avvertimento a’ confessori diretta dal M.R.P.D. Alfonso de Liguori sulla frequente Comunione, trattata dal medesimo nella sua Guida spirituale; e si vende nella stamperia di Raffaele Lanciano sita all’Imbrecciata della Madonna delle Grazie a Toledo: come ancora nella bottega del sig. Giannini ligatore di libri all’incontro del real Teatro: il prezzo è un carlino” (Avvisi, 23 marzo 1762, n. 13).
  •  Il numero 37 del 14 settembre 1762 riportava quest’altro tratto: “Chiunque desidera la risposta apologetica sulla frequente Comunione di Mons. D. Alfonso de Liguori assieme con la replica fatta alla medesima da Cipriano Aristasio si vendono nella stamperia di Raffaele Lanciano..”.
  • A proposito di questa vetrina libraria il Santo comunicava a Remondini il 18 febbraio 1768: “Ora ho pensato di far mettere agli Avvisi di Napoli questa nuova edizione della Theologia Moralis, perché gli Avvisi vanno poi per tutto il Regno”.
  • Il 3 marzo gli replicava: “La Morale si è cominciata a smaltire, ma ora che ho fatto mettere agli Avvisi la notizia di questa nuova ristampa colla rivocazione di molte sentenze, aggiunte di dottrine e trattati ecc., spero che comincerà ad avere smaltimento più grande, e specialmente per quelli del Regio che senza questo avviso non ne avrebbero avuto notizia; e perciò mi è convenuto di dare una copia di questa Morale a quel ministro che dà fuori gli Avvisi, e non vuole ammettere che si stampino notizie di libri usciti, se non ha il libro di cui si dà la notizia”.

(Oreste Gregorio in Monsignore si diverte, p. 113-114)

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Galleria di statue di S. Alfonso vescovo
Avvertenza:
i lettori possono completare le informazioni sulle foto che vengono pubblicate (scultore, anno…) scrivendo un commento che verrà pubblicato.

Una intensa espressione di una statua di S. Alfonso in via di restauro (dettagli non disponibili).

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Segnalazione dei visitatori del sito

Vorrei segnalare che un ritratto del santo esiste nella nostra chiesa di San Giorgio Martire a Bernate Ticino e vi allego l’immagine. Il dipinto ha una storia particolare. Giaceva infatti  in cattivo stato di conservazione ed è stato restaurato di recente. La presentazione del lavoro è stata fatta il 23 aprile di quest’anno in occasione della festa del nostro patrono.
Il quadro è del 1878. Durante la serata è stato notato come, sebbene nel periodo cui risale il quadro, la parrocchia fosse in difficoltà finanziarie, si scelse di far dipingere questo quadro.  In realtà in quei tempi era parroco nella nostra parrocchia Don Rinaldo Anelli che era molto vicino alla spiritualità di Sant’Alfonso. Proveniente anche lui da famiglia agiata, era molto vicino alle necessità dei poveri e dei contadini del tempo. Da qui la devozione a un santo popolare come Sant’Alfonso. Cordiali saluti
Maria Grazia Vanola

Quadro di S. Alfonso nella parrocchia di San Giorgio Martire a Bernate Ticino (MI).

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