22. La perseveranza
Chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato (Mt 24,13).
Chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato (Mt 24,13). San Girolamo osserva che molti cominciano bene, ma sono pochi quelli che perseverano. […] Dice ancora il Santo: “Il Signore non richiede soltanto l’inizio di una vita buona, ma anche la fine”; solo alla fine si ottiene il premio. […]
Fratello mio, tu al presente hai abbandonato il peccato, e giustamente speri di essere stato perdonato. Pertanto sei amico di Dio, ma sappi che non sei ancora salvo. E quando lo sarai? Quando avrai perseverato sino alla fine (cf. Mt 24,13). Hai cominciato una vita buona: ringrazia il Signore. Ma a chi comincia, ti avverte san Bernardo, il premio è solamente promesso. Esso poi viene dato solo a chi persevera. Quindi non basta correre verso il premio, ma bisogna arrivare a prenderlo: Correte anche voi in modo da conquistarlo (1Cor 9,24), dice l’Apostolo.
Ora tu hai già messo mano all’aratro e hai cominciato a vivere bene, ma ora più che mai devi temere e tremare. E perché? Perché se ti volti, Dio non voglia, a guardare indietro, e ritorni alla vita cattiva, Dio ti dichiarerà escluso dal paradiso: Nessuno, che mette mano all’aratro e poi si volta indietro, è adatto per il regno di Dio (Lc 9,62). Ora, per grazia del Signore, fuggi le occasioni cattive, frequenti i sacramenti, fai ogni giorno la meditazione. Se continuerai a fare così, quando Gesù verrà a giudicarti ti dichiarerà beato: Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così (Mt 24,46).
O Mio Salvatore, stabilisci tra me e te una pace perpetua, che non si rompa mai più. Perciò donami il tuo santo amore. Chi non ama, rimane nella morte (1Gv 3,14). Da questa morte infelice, sàlvami, Dio mio!
(da Apparecchio alla morte, XXXI, 1)