21. Non mescolarsi con persone immorali
Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello ed è immorale o avaro o idolatra o maldicente o ubriacone o ladro (1Cor 5,10)
Guai al mondo per gli scandali (Mt 18,7). Gesù ha detto che a causa degli scandali molti vanno all’inferno. Ma come è possibile vivere nel mondo senza ricevere qualche scandalo? Purtroppo questo non è possibile.
Per evitare gli scandali, dice san Paolo, dovremmo uscire dal mondo (cf. 1Cor 5,10). Però è possibile evitare la compagnia degli scandalosi.
Perciò l’apostolo aggiunge: Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello ed è immorale o avaro o idolatra o maldicente o ubriacone o ladro: con questi tali non dovete neanche mangiare insieme (ivi, v. 11).
Pertanto dobbiamo evitare di familiarizzare con gli scandalosi perché, se facciamo amicizia con loro, poi non saremo capaci di opporci alla loro cattiva condotta e al loro influsso. E così, per rispetto umano, per non contraddirli, imiteremo i loro esempi e perderemo l’amicizia di Dio.
Questi amanti del mondo non solo si gloriano delle loro iniquità, godono nel fare il male, come dicono i Proverbi (Pr 2,14): ma, quel ch’è peggio, vogliono avere dei compagni e deridono tutti coloro che vogliono vivere da veri cristiani e stare lontani dal pericolo di offendere Dio.
Questo è un peccato che dispiace molto a Dio, che lo proibisce espressamente: Non insultare un uomo convertito dal peccato (Sir 8,5). Non disprezzare chi vuole allontanarsi dal peccato e non cercare di convincerlo a fare il contrario con i tuoi rimproveri e disordini, perché Dio prepara il castigo per coloro che deridono gli onesti: Per i beffardi sono pronte le verghe e il bastone per le spalle degli stolti (Pr 19,29).
Essi deridono i servi di Dio, e Dio li deriderà per tutta l’eternità nell’inferno; cercano di svergognare i santi di fronte al mondo, e Dio li farà morire svergognati e li condannerà all’ignominia eterna (cf. Sap 4,18-19).
(da Sermoni Compendiati, XXVII, 1-2)