6. Gesù, causa di salvezza eterna
Consumato dai dolori, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro
che gli obbediscono (Eb 5,9).
Una volta san Bernardo, mentre era malato, si vide davanti al tribunale di Dio, dove il demonio lo accusava dei suoi peccati, dicendo che egli non meritava il paradiso. Il santo rispose: “E’ vero che io non merito il paradiso; ma Gesù ha due titoli di merito su questo Regno: uno per il fatto che è il Figlio di Dio, l’altro perché lo ha acquistato con la sua morte. Egli si accontenta del primo, e il secondo lo cede a me. Per questo io domando e spero il paradiso”.
La stessa cosa possiamo dire noi, poiché san Paolo scrive che Gesù Cristo ha voluto morire tra i dolori per ottenere il paradiso a tutti i peccatori pentiti e decisi ad emendarsi: Consumato dai dolori, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono (Eb 5,9 Vg). Quindi aggiunge l’Apostolo: Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento. Egli, in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore (Eb 12,1-2): Andiamo con coraggio a combattere contro i nostri nemici, guardando a Gesù Cristo che, con i meriti della sua passione, ci offre la vittoria e la corona.
Gesù ha detto che andava in cielo per prepararci un posto: Non sia turbato il vostro cuore… Io vado a prepararvi un posto (Gv 14,1-2). Egli ha detto e va dicendo al Padre suo che ci vuole con sé in paradiso, poiché a lui siamo stati affidati: Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato, siano con me dove sono io (Gv 17,24). Sant’Anselmo scrive: “Noi non potevamo sperare dal Signore una misericordia più grande di questa: all’uomo peccatore, già condannato all’inferno per i suoi delitti e incapace di evitare le pene, l’eterno Padre ha detto: Prendi il mio Figlio e offrilo per te. E lo stesso Figlio dice: Prendi me e sàlvati dall’inferno!”[
Padre amoroso, ti ringrazio di avermi dato il Figlio tuo come mio Salvatore. Ti offro la sua morte e, per i meriti suoi, ti domando pietà. E ringrazio sempre te, mio Redentore, di aver dato il sangue e la vita per liberarci dalla morte eterna. Soccorri i tuoi figli, Signore, che hai redento col tuo sangue prezioso: soccorri dunque noi servi ribelli, giacché ci hai redenti a caro prezzo.
O Gesù, unica speranza mia, tu mi ami e sei onnipotente: fammi santo. Se sono debole, dammi la fortezza; se sono infermo per le colpe commesse, applica all’anima mia una goccia del tuo sangue e sanami. Dammi il tuo amore e la perseveranza finale, facendomi morire in grazia tua. Donami il paradiso: te lo domando e lo spero per i meriti tuoi.
(da L’Amore delle Anime XIV,5).