Cari Confratelli,
Sorelle,
Associati
e amici,
“Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso.E’ risorto…Ora, andate, dite ai suoi discepoli…” (Marco 16, 6-7)
Con queste parole dette sulla tomba vuota, il Vangelo della Vigilia di Pasqua ci invita nel cuore del mistero pasquale. Non temete. Non guardate Gesù nella morte. Egli non si trova in una tomba vuota. Il Crocifisso ora è risorto! Andate e annunciatelo ai discepoli. Annunciatelo al mondo.
Il periodo della Quaresima, e specialmente i giorni della Settimana Santa ci hanno preparato ad entrare più profondamente in questo mistero. Con Gesù, e con una comunità di discepoli, abbiamo camminato lungo la strada dalla Galilea a Gerusalemme. Oggi viviamo questo percorso.
Abbiamo anche sperimentato il tradimento di Giuda e il rinnegamento di Pietro. Individuiamo questa realtà nel nostro mondo contemporaneo e in ciascuna delle nostre vite. Ma abbiamo anche testimoniato la fedeltà di Maria, delle donne che seguivano Gesù e del discepolo prediletto, che li ha attirati ai piedi della Croce. Individuiamo questa stessa fedeltà nelle vite di molte madri e spose, di figli e padri, di Confratelli e associati. E questa fedeltà li attira spesso, anche oggi, ai piedi della Croce.
Abbiamo condiviso l’intimità di Betania, del Cenacolo, del Giardino del Getsemani nelle nostre comunità e famiglie, così come nei momenti di preghiera e di Celebrazione Eucaristica, di Riconciliazione e di amicizia. Ma abbiamo anche testimoniato il pubblico spettacolo di odio, di violenza e di crocifissione, che continua in un mondo dilaniato dalla guerra, dalla povertà, dalle malattie e dalle indigenze.
Il Mistero della Pasqua afferma la verità che Dio vive questa stessa esperienza di fedeltà e di tradimento, di intimità e di violenza, di morte e di vita nuova. Morendo sulla Croce, Gesù condivide la nostra umanità fino alla morte. Non ci può essere maggiore testimonianza dell’Incarnazione. Gesù è uno di noi – Dio veramente è l’Emanuele – perfino nella morte e nella morte crudele per mezzo della crocifissione. Facendo risorgere Gesù dalla morte, Dio sostiene che la morte non avrà l’ultima parola. Odio e violenza non trionferanno. Nel cuore di ogni esperienza umana, la potenza della Resurrezione continua a rivelare il piano di Dio di abbondante Redenzione per tutti. Il Mistero della Pasqua è il mistero di un amore senza limiti.
Molti di noi sono stati profondamente coinvolti in un intenso ministero pastorale durante questi giorni – tramite missioni popolari e celebrazioni liturgiche, in accompagnamento di comunità e di individui, con celebrazioni, processioni e catechesi. La Domenica di Pasqua si fa strada con una nuova promessa e una speranza, e ci riempie di gioia.
Come i discepoli nei giorni che sono seguiti alla Resurrezione, anche noi ritorniamo alle nostre consuete vite quotidiane. Essi sono ritornati in Galilea e sono andati a pescare! E Gesù li trovò lì. Questo è anche il Mistero della Pasqua. I racconti del Vangelo iniziano con le donne che cercano Gesù e questi racconti concludono con Gesù che trova i discepoli. Egli è sempre con noi, in ogni luogo e in ogni situazione delle nostre vite.
La mia preghiera per questa Pasqua è che le nostre vite possano essere sempre più toccate da questa presenza di Gesù il Redentore, cosicché “ mentre annunziano la vita nuova ed eterna, devono essere davanti agli uomini segni e testimoni della potenza della risurrezione di Cristo” (Costituzioni 51).
Riempiti dal suo Spirito, possiamo proclamare il Vangelo in modo sempre nuovo! Possiamo sperimentare soprattutto pienamente la gioia, la pace e la potenza di Gesù Risorto, nostro Redentore! Possa Maria, nostra Madre del Perpetuo Soccorso, accompagnarci come essa ha accompagnato i primi discepoli!
Vostro fratello nel Redentore,
Michael Brehl, C.Ss.R.
Superiore Generale